I progetti delle elite sono come una matriosca: quello di facciata ne nasconde un altro, e poi un altro ancora…
Di certo è ormai da anni che si sente parlare di 5G, con improbabili slogan sulla sua velocità e la sua utilità per i cittadini e la società.
Ma oltre a parlarne, qualcuno ha agito: specie durante il periodo “pandemico”, sfruttando i lockdown e l’attenzione distolta, sono state erette moltissime antenne 5G.
Di recente, ne è sorta una presso il parco di via Calatafimi nel giro di 24 ore, senza alcuna notifica né discussione col vicinato che se la ritrova a pochi metri da casa.
A Livorno il movimento “Elettrosmog e 5G? No, grazie!” lotta già dal 2019, con raccolte firme e petizioni presentate in consiglio comunale, mentre il nuovo comitato di via Calatafimi si concentra sull’antenna di zona.
Questo venerdì 8 luglio alle ore 18.30, a Livorno in piazza Mazzini (angolo corso Mazzini), Libertà Livorno decide di porre l’attenzione su una questione ancora fin troppo sottotraccia nell’ambito della salute e dell’ecologia, ma prima ancora, della tecnologia. Infatti, prima di parlare di elettrosmog, della mancanza di democrazia e coinvolgimento della cittadinanza nel posizionamento delle antenne, dei possibili rischi per la salute e dell’impatto ambientale, partiremo da una domanda più semplice e più cruciale: a cosa serve il 5G?
Infatti un requisito essenziale per ogni tecnologia dovrebbe essere come minimo quello di avere un’utilità: è chiaro che non ci si riferisce all’aspetto commerciale, di cui sicuramente beneficeranno aziende costruttrici e fornitrici dei servizi; ma al beneficio per il cittadino.
Il 5G è davvero necessario? Porta almeno qualche vantaggio diffuso? E il rapporto rischio/beneficio, è a vantaggio del rischio, oppure del beneficio?
Per aiutarci a trattare l’argomento, avremo: Gabriele Volpi del movimento Elettrosmog e 5G? Nograzie! ci farà una panoramica sulla tecnologia 5G e sul lavoro svolto dal suo movimento sin dal 2019; Vincenzo Di Serio di Nea-polis, già ospite del convegno Fermiamo l’abominio elettromagnetico tenutosi a Firenze il 25 giugno scorso; Maria d’Ippolito, che ci illustrerà i passi intrapresi dal comitato sorto alcuni mesi fa contro l’antenna di via Calatafimi; e infine, Alessandro Maurri, sempre del movimento Elettrosmog e 5G? Nograzie!, uno dei molti danneggiati da elettrosmog (uso massiccio del cellulare imposto a livello lavorativo), ma anche uno dei pochi ad aver visto riconosciuta la sua inabilità permanente con sentenza del giudice del lavoro.
La discussione prenderà vita intorno a un’installazione mobile che rappresenta un’antenna 5G, e che, in una sorta di rito propiziatorio, verrà smantellata a fine serata, come ci auguriamo accada per tutte le antenne 5G (quelle vere).
Al termine della discussione, continueremo la serata con un’apericena in condivisione. Chiunque è invitato a portare qualcosa da bere e da mangiare e condividerlo con gli altri.
L’articolo cerca di essere il più esaustivo possibile, e parte dalle basi (terminologia, concetti essenziali) per poi approfondire le varie tematiche collegate agli eventi avversi. Se hai già chiari i concetti fondamentali o se il tuo interesse principale è scoprire quali eventi avversi sono stati rilevati per i cosiddetti “vaccini” anti COVID-19, oppure dove trovare la letteratura scientifica in merito, o ancora, come segnalare un evento avverso, usa il sommario qua sotto per visitare soltanto i capitoli che ti interessano.
Danno: alterazione, temporanea o permanente, di una parte del corpo o di una funzione fisica o psichica (compresa la percezione del dolore). Effetti collaterali o indesiderati (“side effects”): effetti dovuti al meccanismo d’azione del farmaco e correlati alla dose somministrata. Si manifestano alle normali dosi terapeutiche e si verificano in organi o distretti diversi da quelli desiderati. Sono principalmente dovuti alla distribuzione del farmaco in tutto l’organismo. Non sempre sono nocivi. Effetti tossici: sono dovuti al meccanismo d’azione del farmaco e correlati alla dose somministrata. Sono espressione della tossicità del farmaco e compaiono a dosi elevate, ma si possono verificare anche a dosi terapeutiche in particolari condizione cliniche. Errore: fallimento nella pianificazione e/o nell’esecuzione di una sequenza di azioni, che determina il mancato raggiungimento dell’obiettivo desiderato. Evento (“incident”): Accadimento che ha dato (o aveva la potenzialità di dare) origine a un danno non intenzionale in un paziente. Evento avverso: è un qualsiasi episodio sfavorevole che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è necessariamente causato dall’assunzione del farmaco o dall’aver ricevuto la vaccinazione e può essere correlato a più variabili. Diversamente si parla di reazione avversa (rappresentata anche con una sigla che è ADR: Adverse Drug Reaction) quando l’evento inatteso correlato al processo assistenziale comporta un danno al paziente, non intenzionale e non desiderato, determinando il nesso di causalità fra farmaco e danno. Il danno può essere prevenibile (quello da ricondurre ad errore) o non prevenibile. Include i danni da farmaci derivanti da:
Uso non conforme alle indicazioni contenute nell’autorizzazione all’immissione in commercio
Errori terapeutici, incluso il sovradosaggio accidentale
Uso improprio
Abuso del farmaco
Associazione all’esposizione per motivi professionali
Evento evitato: errore che ha la potenzialità di causare un evento avverso, che tuttavia non si verifica per un caso fortuito, o perché intercettato o perché non ha conseguenze avverse per il paziente. Evento sentinella: evento avverso di particolare gravità, potenzialmente indicativo di un serio malfunzionamento del sistema, che può comportare morte o grave danno al paziente, e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitario. Per la particolare gravità, è sufficiente che si verifichi una sola volta perché da parte dell’organizzazione si renda opportuna:
Un’indagine immediata per accertare quali fattori eliminabili o riducibili lo abbiano causato o vi abbiano contribuito;
L’implementazione delle adeguate misure correttive.
Farmacosorveglianza: è la disciplina che identifica tutte le attività che vengono svolte per monitorare gli effetti dei farmaci sull’uomo. Le attività di sorveglianza vanno svolte in tutte le fasi della vita di un farmaco, incluso il periodo dello sviluppo clinico. A livello internazionale più correttamente si tende a utilizzare il termine “drug safety surveillance”, specificando se è pre o post-marketing (prima o dopo l’immissione in commercio). Farmacovigilanza: l’insieme delle attività il cui obiettivo è quello di fornire, in modo continuativo, le migliori informazioni possibili sulla sicurezza dei farmaci, permettendo così di adottare le misure opportune e pertanto assicurare che i farmaci disponibili sul mercato presentino, nelle condizioni di utilizzo autorizzate, un rapporto beneficio-rischio favorevole per la popolazione.
Nel 2002 è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “la scienza e le attività collegate all’identificazione, valutazione, comprensione e prevenzione delle reazioni avverse o di altri problemi collegati ai farmaci”. Governo clinico (“clinical governance”): sistema attraverso il quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dei loro servizi e garantiscono elevati standard assistenziali creando le condizioni ottimali nelle quali viene favorita l’eccellenza clinica. Letalità: tasso che calcola quante persone sono decedute per una determinata malattia espressa. Mortalità: tasso che calcola quante persone sono decedute sul totale delle persone esposte (cioè gli abitanti di una zona geografica). Rischio (“risk”): condizione o evento potenziale, intrinseco o estrinseco al processo, che può modificare l’esito atteso del processo. È misurato in termini di probabilità e di conseguenze, come prodotto tra la probabilità che accada uno specifico evento (P) e la gravità del danno che ne consegue (D); nel calcolo del rischio si considera anche la capacità del fattore umano di individuare in anticipo e contenere le conseguenze dell’evento potenzialmente dannoso (fattore K).
Alcune premesse sul fenomeno degli eventi avversi
Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori, eterogenei e dinamici, tra cui si citano la pluralità delle prestazioni sanitarie, delle competenze specialistiche e dei ruoli professionali, tecnico-sanitari ed economico-amministrativi e l’eterogeneità dei processi e dei risultati da conseguire. Tutti gli elementi del sistema devono integrarsi e coordinarsi, per rispondere ai bisogni assistenziali del paziente e assicurargli la miglior cura possibile. Nell’ambito sanitario, per la sua complessità, possono verificarsi incidenti ed errori. Rispetto a quanto accade in altri sistemi complessi, in sanità le procedure di sicurezza non possono avere un’impronta prevalentemente “meccanicistica”, in quanto in questo ambito prevale il “fattore umano”, che è nel contempo risorsa e criticità. Vengono pertanto progettati specifici modelli di controllo del rischio clinico, con l’obiettivo di prevenire il verificarsi di un errore e, qualora questo accada, contenerne le conseguenze. La prevenzione dell’errore deve guardare quindi a quello che può essere il fattore “attivo”, ovvero l’errore umano, e a quelli che si definiscono “fattori latenti”, come le insufficienze o errori di progettazione, organizzazione e controllo che restano silenti nel sistema, finché un fattore scatenante non li rende manifesti in tutta la loro potenzialità, causando danni più o meno gravi.
Autorizzazione condizionata dei medicinali per uso umano: previsioni di legge
Le autorizzazioni all’immissione in commercio condizionate si differenziano dalle autorizzazioni all’immissione in commercio rilasciate in circostanze eccezionali conformemente all’articolo 14, paragrafo 8, del regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio. L’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata è rilasciata prima che tutti i dati siano disponibili e viene subordinata alla presenza di determinate condizioni e a specifici obblighi, al fine di conseguire il giusto bilanciamento fra l’agevolare l’accesso ai medicinali ai pazienti con necessità mediche insoddisfatte, e l’evitare di autorizzare medicinali che presentano un rapporto rischio/beneficio sfavorevole. Essa non è tuttavia destinata a rimanere condizionata a tempo indeterminato. Quando vengono forniti i dati mancanti dovrebbe piuttosto essere possibile sostituirla con un’autorizzazione all’immissione in commercio non condizionata, vale a dire non subordinata a obblighi specifici.
L’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata secondo il Regolamento (CE) n. 507/2006 della Commissione (Commissione delle Comunità Europee), relativo ai medicinali per uso umano che rientrano nel campo d’applicazione del regolamento (CE) n. 726/2004, può essere rilasciata solo quando si ritiene che, malgrado non siano stati forniti dati clinici completi in merito alla sicurezza e all’efficacia del medicinale, siano rispettate tutte le seguenti condizioni:
a) il rapporto rischio/beneficio del medicinale risulti a favore del beneficio;
b) è probabile che il richiedente possa in seguito fornire dati clinici completi;
c) il medicinale risponda ad esigenze mediche insoddisfatte;
d) i benefici per la salute pubblica derivanti dalla disponibilità immediata sul mercato del medicinale in questione superino il rischio inerente al fatto che occorrano ancora dati supplementari.
In particolare il punto A, cioè la valutazione del rapporto rischio/beneficio, è un aspetto fondamentale di ogni farmaco e terapia, non solo sperimentale, ed ha rilievo non solo scientifico ma anche etico e giuridico; e ciò a maggior ragione se si tratta di un farmaco somministrato a soggetti sani al fine di prevenire il rischio di sviluppare una malattia in forma grave: come sottolineato dall’AIFA, poiché in ambito vaccinale la popolazione target è rappresentata prevalentemente da soggetti sani, il livello accettabile di rischio è inferiore a quello degli altri prodotti medicinali specialmente con riguardo alla popolazione pediatrica.
Tuttavia, anche il punto C (esigenze mediche insoddisfatte), è di grande importanza, e non è stato rispettato. Come è ormai ben noto, sia dalle esperienze extranazionali ed extraeuropee, sia da quelle nazionali, sono state usate e continuano a essere usate molteplici terapie per la cura del COVID-19, molte delle quali di comprovata efficacia.
Codice deontologico: doveri del medico e diritti del cittadino
In questa sezione si affrontano le tematiche di: rapporto rischio/beneficio, principio di precauzione, primum non nocere, informazioni esaustive al fine di ricevere il consenso dalla persona.
Art 14 (Prevenzione e gestione di eventi avversi e sicurezza delle cure):“Il medico opera al fine di garantire le più idonee condizioni di sicurezza del paziente e degli operatori coinvolti, promuovendo a tale scopo l’adeguamento dell’organizzazione delle attività e dei comportamenti professionali e contribuendo alla prevenzione e alla gestione del rischio clinico attraverso: – l’adesione alle buone pratiche cliniche; – l’attenzione al processo di informazione e di raccolta del consenso, nonché alla comunicazione di un evento indesiderato e delle sue cause; – lo sviluppo continuo di attività formative e valutative sulle procedure di sicurezza delle cure; – la rilevazione, la segnalazione e la valutazione di eventi sentinella, errori, “quasi-errori” ed eventi avversi valutando le cause e garantendo la natura riservata e confidenziale delle informazioni raccolte.”
Questo articolo è una traduzione in chiave moderna del principio ippocratico ”primum non nocere” (per prima cosa, non nuocere).
Art.33 (informazione e comunicazione con la persona assistita): “Il medico garantisce alla persona assistita o al suo rappresentante legale un’informazione comprensibile ed esaustiva sulla prevenzione, sul percorso diagnostico, sulla diagnosi, sulla prognosi, sulla terapia e sulle eventuali alternative diagnostico-terapeutiche, sui prevedibili rischi e complicanze, nonché sui comportamenti che il paziente dovrà osservare nel processo di cura. Il medico adegua la comunicazione alla capacità di comprensione della persona assistita o del suo rappresentante legale, corrispondendo a ogni richiesta di chiarimento, tenendo conto della sensibilità e reattività emotiva dei medesimi, in particolare in caso di prognosi gravi o infauste, senza escludere elementi di speranza. Il medico rispetta la necessaria riservatezza dell’informazione e la volontà della persona assistita di non essere informata o di delegare ad altro soggetto l’informazione, riportandola nella documentazione sanitaria. Il medico garantisce al minore elementi di informazione utili perché comprenda la sua condizione di salute e gli interventi diagnostico-terapeutici programmati, al fine di coinvolgerlo nel processo decisionale.”
Questo articolo si ricollega a quanto stabilisce il Comitato Nazionale di Bioetica che guardando al rispetto del soggetto, valuta l’informazione come non finalizzata a colmare l’inevitabile differenza di conoscenze tecniche tra medico e paziente, ma a porre lo stesso paziente nella condizione di esercitare correttamente i suoi diritti e quindi di formarsi una volontà che sia effettivamente tale, in altri termini in condizioni di scegliere.
Art. 48 (sperimentazione umana):“Il medico attua sull’uomo le sperimentazioni sostenute da protocolli scientificamente fondati e ispirati al principio di salvaguardia della vita e dell’integrità psico-fisica e nel rispetto della dignità della persona. La sperimentazione sull’uomo è subordinata al consenso informato scritto del soggetto reclutato e alla contestuale e idonea informazione del medico curante indicato dallo stesso. Il medico informa il soggetto reclutato in merito agli scopi, ai metodi, ai benefici prevedibili e ai rischi, fermo restando il diritto dello stesso di interrompere la sperimentazione in qualsiasi momento, garantendo in ogni caso la continuità assistenziale. Nel caso di minore o di persona incapace, la sperimentazione è ammessa solo per finalità preventive o terapeutiche relative alla condizione patologica in essere o alla sua evoluzione. Il medico documenta la volontà del minore e ne tiene conto.”
Questo articolo si presta alle riflessioni deontologiche sulle conclusioni del Processo di Norimberga (1946-1947) che condannò i medici nazisti per gli esperimenti criminali compiuti sui prigionieri nei campi di sterminio. In seguito a questi fatti, per la prima volta nella storia, una Corte di Giustizia riconobbe l’ammissibilità della sperimentazione sull’uomo, purché rispettosa dei suoi diritti, e indicò nel Decalogo di Norimberga i principi etici e giuridici secondo i quali perseguire scienziati e ricercatori responsabili di sperimentazioni criminali sulle persone. Quindi in una sperimentazione non si può prescindere da questi elementi:
Consenso libero e informato da parte di chi si sottopone alla sperimentazione.
Chi conduce la sperimentazione è personalmente responsabile della sua validità scientifica.
Una sperimentazione è giustificata sulla base dei risultati che ci si attende di ottenere; il livello del rischio non deve mai superare il livello di importanza che ha il problema da risolvere mediante la sperimentazione.
Il medico ricercatore dunque è tenuto a rispettare il Codice deontologico medico, le Direttive di Ginevra, la Dichiarazione di Helsinki, la Convenzione di Oviedo, la dichiarazione universale di Bioetica e dei diritti umani (Unesco).
Farmacovigilanza
Le segnalazioni di sospetta reazione avversa sono inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) per ogni vaccino in relazione al numero di dosi somministrate, alla distribuzione per sesso e fascia di età.
Vigilanza passiva
Raccolta dei dati che derivano da comunicazioni spontanee non sollecitate provenienti da parte di un osservatore (paziente o segnalatore identificabile: medico, infermiere, farmacista, cittadini o paziente medesimo) in merito a una reazione che si sospetta essere insorta a seguito dell’assunzione di un farmaco. La segnalazione viene poi valutata da una speciale commissione medica.
I limiti di questa vigilanza sono essenzialmente legati alla mancata informazione al cittadino su possibilità e modalità di segnalazione e alla minimizzazione da parte del sanitario in merito alla necessità di segnalazione che dunque spesso viene omessa e di fatto il medico non è soggetto a sanzione nonostante quanto sancito dal Decreto Ministeriale del 30 aprile 2015. Con tale decreto l’Italia ha recepito le direttive europee in materia, stabilendo l’obbligo di segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse da farmaci e da vaccini, oltre ad aver definito dei limiti di tempo entro cui gli operatori sanitari sono tenuti ad effettuare la segnalazione alla Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) dell’AIFA.
Segnalazione stimolata
La segnalazione stimolata consiste in tutti quei metodi che hanno lo scopo di incoraggiare e facilitare le segnalazioni di sospette reazioni avverse al farmaco da parte degli operatori sanitari e dei cittadini, in ambienti specifici come ospedali, farmacie territoriali, etc. Viene usata principalmente per nuovi farmaci e per periodi di tempo limitati.
Sorveglianza attiva
Si tratta di uno dei compiti che la legge ha affidato ad AIFA, infatti, consiste nel promuovere e coordinare, anche in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, studi e ricerche di “farmacovigilanza attiva”. Prevede che alcune persone che assumono un determinato farmaco vengano seguite per un certo periodo di tempo e siano attentamente monitorate.
Si è visto che, quando ciò accade, le reazioni avverse che vengono annotate sono molte di più di quelle che arrivano alla Rete Nazionale attraverso le segnalazioni spontanee. La sorveglianza attiva può essere realizzata anche attraverso la revisione delle cartelle cliniche o intervistando i pazienti e/o i medici in “siti sentinella”, in modo da garantire dati completi e accurati sugli eventi avversi. La sorveglianza in siti selezionati può fornire diverse informazioni, come i dati provenienti da specifici sottogruppi di pazienti, che non potrebbero essere ottenuti attraverso un sistema di segnalazione spontanea passivo. Tra i maggiori limiti dei siti sentinella vi sono i problemi legati al bias di selezione, il piccolo numero di pazienti e i costi elevati. La sorveglianza attiva è più efficiente per quei farmaci usati principalmente negli ambienti istituzionali come gli ospedali, le case di cura, i centri di emodialisi, etc. Gli ambienti istituzionali possono avere una maggiore frequenza d’uso per certi prodotti farmaceutici e possono disporre di una struttura da dedicare alla segnalazione. Il monitoraggio intensivo da parte dei siti sentinella può, inoltre, essere vantaggioso nell’identificazione dei rischi tra i pazienti.
Monitoraggio intensivo (drug event monitoring)
È un metodo di sorveglianza attiva nel quale i pazienti possono essere identificati da dati di prescrizione elettronici o da sistemi automatizzati a disposizione delle strutture sanitarie. Può inoltre essere spedito un questionario a ogni medico prescrittore o a ogni paziente a intervalli predeterminati, in modo che si possano ottenere ulteriori informazioni sugli esiti dell’evento. I limiti del Drug Event Monitoring includono le basse percentuali di risposta da parte dei medici e dei pazienti e la natura imprecisata della fonte da cui provengono i dati. Inoltre, il mantenimento della privacy del paziente può essere un problema. D’altro canto, possono essere raccolte delle informazioni più dettagliate sugli eventi avversi provenienti da un ampio numero di medici e di pazienti.
Utilizzo dei Registri
Un registro è una lista di pazienti che presentano le stesse caratteristiche; questa caratteristica può essere una patologia (registro di patologia) o una specifica esposizione (registro di farmaco). Entrambe le tipologie di registro, che differiscono solo per i dati di interesse sui pazienti, possono permettere la raccolta di una serie di informazioni, usando questionari standardizzati in maniera prospettica. I registri di patologia possono aiutare la raccolta di dati sull’assunzione dei farmaci e di altri fattori associati alla condizione clinica. Un registro di patologia può, inoltre, essere usato come base per uno studio caso controllo che confronti l’esposizione al farmaco dei casi identificati dal registro e i controlli selezionati, sia da pazienti con altre condizioni, presenti nel registro, sia da pazienti non presenti nel registro. I registri d’esposizione ai farmaci riportano, invece, le popolazioni esposte ai farmaci d’interesse, per determinare se un farmaco ha un impatto speciale su questo gruppo di pazienti. I pazienti presenti in questi registri possono essere seguiti nel tempo ed essere inclusi in uno studio di coorte, per raccogliere dati sugli eventi avversi usando questionari standardizzati.
Eventi avversi emersi finora per queste terapie geniche sperimentali
La segnalazione di una reazione indesiderata a un farmaco è necessaria per raccogliere e analizzare tutti i dati che servono a conoscere sempre meglio il rapporto beneficio/rischio del farmaco. Il sistema della Farmacovigilanza in Italia è affidato alle segnalazioni spontanee di qualunque figura, sanitaria o no, che venga a conoscenza di un evento avverso. Il cittadino può autonomamente segnalare un evento avverso. Nessuno, sanitario o non sanitario, può essere legittimato a definire a prescindere dalla segnalazione se la reazione avversa è correlata alla assunzione del vaccino oppure no; pertanto nessuno può disincentivare o addirittura impedire la segnalazione medesima che andrà poi al vaglio di apposita commissione di studio.
Opportuno sottolineare che il personale sanitario deve effettuare segnalazione. Il Decreto del Ministero della Salute 30 aprile 2015 ha ribadito l’obbligo di segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse da farmaci e da vaccini e ha definito dei limiti di tempo entro cui gli operatori sanitari sono tenuti ad effettuare la segnalazione alla Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) dell’AIFA.
Quali informazioni si devono fornire?
Questi i dati da fornire:
Caratteristiche, durata ed esito della reazione avversa.
Iniziali del nome e cognome del soggetto, genere (M/F), età, alcuni dati antropometrici del paziente (peso, altezza, ultimo ciclo mestruale, gravidanza, allattamento, etc.)
Se possibile, il lotto a cui appartiene il vaccino somministrato, ma l’assenza di questa informazione non compromette la procedura della segnalazione
La segnalazione non è anonima ma tiene nell’anonimato il paziente.
Le segnalazioni sono sottoposte a un algoritmo specifico messo a punto dal Comitato Consultivo Globale per la Sicurezza dei Vaccini (GACVS) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che tiene conto di:
relazione temporale fra la vaccinazione e la reazione segnalata;
presenza di possibili spiegazioni alternative;
prove a favore dell’associazione tra la vaccinazione e la reazione;
precedenti evidenze di letteratura;
frequenza dell’evento segnalato nella popolazione generale, anche non vaccinata;
plausibilità biologica.
Il risultato sarà inquadrato come:
correlabile: l’associazione causale fra evento e vaccino è considerata plausibile;
non correlabile: altri fattori possono giustificare l’evento;
indeterminata: l’associazione temporale è compatibile, ma le prove non sono sufficienti a supportare un nesso di causalità;
non classificabile: le eventuali segnalazioni prive di informazioni sufficienti rendono necessari ulteriori approfondimenti.
I rapporti AIFA sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19, un tempo mensili, ora a cadenza trimestrale, sono consultabili a questo link.
Procedure di segnalazione
Il cittadino, in autonomia o per conto di un sanitario o altro soggetto, ha due strumenti alternativi per inviare segnalazione:
Telematica diretta: andando sul sito https://www.vigifarmaco.it/ e seguendo le indicazioni richieste. Dal 20 Giugno 2022 il sito sarà convertito con la nuova Rete Nazionale di Farmacovigilanza (NRNF) ed includerà il nuovo modulo web per la segnalazione online.
Conosci già Libertà Livorno e ciò per cui si batte, o comunque sei interessato esclusivamente ai contenuti di approfondimento riguardo gli eventi avversi (in particolare legati alla terapia genica anti SARS-COV2? Se la risposta è sì, puoi saltare questa sezione e consultare l’articolo dedicato seguendo questo link. In caso contrario, continua a leggere.
Se sei finito su questa pagina, probabilmente hai inserito il link che hai trovato su una delle nostre “tessere fedeltà Fizer” (vedi immagine qui di fianco). Con l’idea della tessera punti non volevamo assolutamente mancare di rispetto a quella che potrebbe essere stata la “scelta” (libera, influenzata, e talvolta persino estorta) intrapresa da te o da un tuo conoscente: cioè la scelta di aderire alla campagna di “vaccinazione” per il COVID-19. L’intento era attirare la tua attenzione, per poi convogliarla sui contenuti realmente informativi elencati sul retro, e soprattutto sull’approfondimento presente in questa sezione. Ci sono cose che devi sapere, non solo per semplice amore di verità, ma anche per permetterti di prendere decisioni più consapevoli in futuro, o aiutare altri a farlo. Informare te stesso e la collettività. Proteggere te stesso e la collettività. E inoltre, ci sono informazioni che potranno aiutarti a capire meglio ciò che ti è accaduto, come evitare che possa accadere o ripetersi, e come comportarsi in tale evenienza.
E soprattutto, vogliamo che tu non ti senta solo e abbandonato.
Solo e abbandonato come le tante persone che hanno subito eventi avversi dopo l’inoculazione, e le cui istituzioni, che tanto li hanno incentivati a sottoporsi al trattamento, non hanno poi avuto la stessa premura di seguire attentamente quando qualcosa è andato storto.
Chi siamo?
Libertà Livorno è un coordinamento di cittadini e piccoli gruppi locali uniti dal comune obiettivo di combattere le discriminazioni in ogni ambito, a partire da quello sanitario. Crediamo che la libertà sia un valore universale naturale, che gli ordinamenti e le carte dei diritti debbano riconoscere e difendere, senza poterlo né concedere, né limitare.
Siamo contrari a qualsiasi forma di discriminazione che limiti la libera espressione del pensiero e della volontà, che limiti la libertà di circolazione e che leda la dignità dell’essere umano…. leggi il nostro manifesto completo.
Tra di noi ci sono sia persone che hanno aderito alla campagna “vaccinale” (parzialmente o completamente), sia persone che hanno deciso di non farlo. Siamo comunque, prima di tutto, esseri umani, degni del massimo rispetto. Noi di Libertà Livorno non abbiamo alcuna intenzione di generare sensi di colpa o inutili allarmismi. La paura, le pressioni, i ricatti, la difficoltà di reperire informazioni trasparenti, sono tutti fattori che offuscano la libertà di scelta. E quando questa libertà è offuscata, è facile compiere passi falsi.
Ma la situazione, benché sempre sminuita dal mainstream (con qualche rara eccezione), è davvero preoccupante.
Perché la situazione è preoccupante?
Come si può vedere dall’esempio nell’immagine a sinistra, che riporta i dati del VAERS, l’equivalente americano dell’europeo EUDRAVIGILANCE (database degli eventi avversi), le segnalazioni di eventi avversi, anche gravi, incluso il decesso (28.714 segnalazioni al 3 giugno 2022) sono tutto meno che rare. In seguito all’inoculazione del siero contro il COVID-19 si può andare incontro a ospedalizzazione, perfino in terapia intensiva; si possono subire disabilità permanenti, infarti, miocarditi, aborti e molte altre condizioni gravi e meno gravi. Per un elenco completo, visita questa sezione del nostro articolo approfondito.
Al VAERS va dato atto di fornire un’infografica semplice e di facile accesso, cosa che purtroppo l’EUDRAVIGILANCE non fa. Reperire i numeri reali, non è compito semplice. Alcune fonti riportano oltre 40.000 decessi (e nella nostra tessera punti abbiamo inserito questo dato), ma in questa sede abbiamo deciso di attenerci alla stima più bassa che sia stata riportata da fonte ufficiale. In ogni caso, i numeri non sono molto diversi: l’EMA, con riferimento al report pubblicato il 12 maggio 2022, registra infatti 1.276.056 reazioni avverse, di cui 10.630decessi. Purtroppo i dati sono sottostimati perché si è scelto di adottare un protocollo di farmacovigilanza passiva, cioè non si monitora attivamente il soggetto inoculato, lasciando all’iniziativa sua o di altri la segnalazione dell’evento avverso. Questo può portare il numero di casi segnalati a essere molto inferiore al numero di casi reali (le stime più conservative parlano di 1/10, altre perfino di 1/100). Inoltre, va anche ricordato che l’EMA non è esattamente un organismo indipendente, essendo finanziata per l’86% dalle stesse aziende farmaceutiche.
In Italia, l’AIFA sembra ancora meno attendibile. Il suo ultimo report, ormai di quasi tre mesi fa, mostra comunque un quadro preoccupante, con 134.361 segnalazioni, di cui il 17,8% gravi (percentuale in costante crescita report dopo report) e perlopiù concentrate su fasce d’età che presentano un tasso di mortalità da COVID-19 molto ridotto. Per un approfondimento specifico sul tema del rischio per i giovani, vi invitiamo a leggere questo articolo.
Per quanto riguarda i decessi post-inoculazione, in Italia sono stati segnalati 879 casi (sempre fino a marzo 2022).
Qual è lo scopo di questa campagna informativa?
Molto banalmente… informare. Informare come non è stato fatto per oltre due anni dalla quasi totalità dei media del mainstream (con le dovute eccezioni, specie negli ultimi tempi: vedi copertina a dx).
Vogliamo metterti a disposizione le fonti e le informazioni che abbiamo raccolto in tanti mesi di attività di ricerca e, dopo che le avrai lette, lasciarti la massima libertà di farne ciò che vuoi.
La conoscenza rende liberi.
Oltre a questo, vogliamo sensibilizzare chiunque si sia sottoposto alla “vaccinazione” COVID-19 a segnalare qualunque effetto avverso riscontrato, dal più banale al più grave, in modo tempestivo e dettagliato.
Che lo stato di benessere dell’economia italiana sia in peggioramento costante da anni, se non decenni, è qualcosa che si può dimostrare anche senza guardare ai numeri. Basta rivolgere lo sguardo ad amici, figli e parenti che hanno perso il lavoro, vuoi per la sciagurata svendita delle aziende di stato a privati che ovviamente non possono che concepire un attivo in qualunque loro attività; vuoi per la globalizzazione e la mancanza di misure atte a mantenere sul suolo nazionale le aziende in cerca di delocalizzazioni profittevoli; e, non ultimo, per gli ultimi due anni di mala-gestione covid, che hanno portato al fallimento tante piccole attività e costretto alla sospensione senza stipendio tanti onesti lavoratori, in contrasto con le politiche adottate da altri paesi, anche europei, come la Svezia.
Se dunque questo impoverimento generalizzato (per giunta reso ancora più intollerabile dall’arricchimento di pochi individui o gruppi di potere a scapito degli altri) è cosa evidente, più difficile è stabilire quando questo declino sia iniziato.
Forse però questo stato di cose si può sintetizzare in quattro punti fondamentali:
L’inizio delle privatizzazioni/liberalizzazioni e del processo di globalizzazione dal ’92 in poi.
La perdita di sovranità monetaria e l’adesione a regole europee recessive (per es. il pareggio di bilancio)
La gestione della pandemia del 2020-2022
Le politiche sanzionatorie contro la Russia, e la gestione della “emergenza guerra”.
L’ultimo punto si è sviluppato dal 2014 a oggi, ed è ancora in divenire (il peggio deve arrivare: crisi energetiche autoimposte, razionamenti), con tutti i risvolti guerrafondai di un’Europa, di una NATO e soprattutto di un’Italia che si è scordata l’esistenza dell’art. 11 della Costituzione. Ma d’altra parte, è solo l’ennesimo di una serie di articoli violati in modo barbaro e ingiustificato dal 2020 a oggi.
Incidere su questo trend a livello nazionale sarebbe compito dei partiti: ma il Parlamento è ormai ridotto a un organulo del leviatano governativo, a sua volta forse solo un ingranaggio di un piano ben più allargato, che mira a distruggere la nostra economia per renderci più impauriti e più poveri, e quindi più ricattabili e più controllabili.
Tuttavia, qualcosa si può fare, cominciando dalle piccole comunità locali, dove non necessariamente si deve usare il denaro per dare e ricevere beni e servizi che restino all’interno delle comunità stesse; per poi espandersi con reti anche regionali e nazionali. E in questo, può servire di supporto l’appoggiarsi a realtà economiche alternative già strutturate, che si pongano l’obiettivo minimo di esistere in modo parallelo all’economia classica, e l’obiettivo massimo di soppiantarla completamente.
Serve, insomma, riprendere in mano il nostro potere economico e la nostra sovranità monetaria. Se dall’alto non ce lo concedono, facciamolo dal basso.
Ecco perché abbiamo voluto dare l’occasione ad alcune tra le principali realtà in campo di comunità economiche e monete alternative sul territorio nazionale di spiegare i principi che animano le loro proposte, e soprattutto, a livello pratico, presentarcene il funzionamento e i punti di forza.
Vi aspettiamo dunque il 23 aprile 2022 a Livorno in piazza Grande alle ore 17.00 insieme a Francesco Cappello (Monethica®), Eugenio Manescalchi (C.E.I. – Comunità Economica Indipendente) e Pierluigi Paoletti (Barterfly), per un pomeriggio di confronto e di arricchimento, non solo culturale ma anche monetario. Infatti, durante la giornata verrà spiegato anche in modo pratico come aumentare il proprio potere d’acquisto aderendo a uno dei circuiti presenti.
A seguire, vi invitiamo a restare per il nostro aperitivo in piazza, riscaldato da qualche drink e dalla musica di Gabriele Puccetti.
Lunedi 2, 9 e 16 dicembre 2024 alle ore 21, al Centro Libertà si terrà il ciclo di incontri di antropologia “Atlantide: Mito e Realtà”. In queste serate, Fausto Bregliozzi, insegnante e conferenziere del Centro Studi Internazionali di Autoconoscenza, presenterà la misteriosa civiltà di Atlantide attraverso una profonda e sorprendente …
Preparare un terreno comune per seminare parole di pace Laboratorio teorico-pratico di Comunicazione empatica-nonviolenta Presentazione teorico/pratica del metodo ispirato alla Comunicazione nonviolenta® di Marshall B. Rosenberg, fondatore del Center for Nonviolent Communication (CNVC, organizzazione internazionale senza scopo di lucro), autore del testo Le parole sono finestre [oppure muri]. Introduzione alla …
Note Il seguente è un breve riassunto/traduzione del discorso iniziale, del question time e del discorso conclusivo di Julian Assange di fronte al Consiglio di Europa a Strasburgo, di martedì 1 ottobre 2024. Siete pregati di considerarlo non ufficiale, è solo una traccia che può servire per i non anglofoni …
Quella da “digitale”, particolarmente nella versione “web/smartphone” è una vera e propria dipendenza, con tanto di assuefazione e crisi d’astinenza. Ma mentre le dipendenze da stupefacenti vengono stigmatizzate a livello sociale (a volte arrivando perfino a scelte assurde e anacronistiche come quelle della Lega), quella digitale è lasciata sottotraccia. Forse …
113 Basi USA: ci hanno liberati o colonizzati? Sembra una pura provocazione ma non lo è. Vediamo alcune definizioni di “colonizzare”: Oxford Languages: occupare e sfruttare con l’insediamento o la fondazione di colonie. Treccani: ridurre a colonia un territorio, un paese; anche, e più comunem., fondarvi una colonia, o comunque …
Tra alcuni mesi ci sarà l’iscrizione all’anno scolastico 2025-2026, e con essa arriveranno i dubbi per i genitori sul vaccinare o meno i propri figli. 💉Si tratta soprattutto dell’effetto Legge Lorenzin, che impone 10 vaccini obbligatori e sembra prefigurare per chi non adempie una sanzione e l’impossibilità di frequentare nido …
Sono ufficialmente aperte le iscrizioni per il corso di consapevolezza sull’economia che vedrà come docente Filippo Abbate, presidente di Modern Money Theory Italia. Clicca qui per la presentazione del corso a cura dello stesso Filippo Abbate. Il corso si articolerà in 4 incontri da 2 ore ciascuno, di cui 20-30 …
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