Libertà Livorno

Referendum

Aggiornamento: firme consegnate in Cassazione

Siamo in attesa di sapere il numero effettivo di firme raccolte per due dei tre quesiti (quelli promossi da Generazioni Future). Il quesito di Ripudia la Guerra non sarà certificato dalla Corte di Cassazione, in quanto tale comitato ha deciso improvvidamente di non consegnare le firme, dando per scontato che fossero insufficienti. In questo modo ha mortificato il lavoro di tutti gli attivisti che le hanno raccolte, e dei firmatari. Prendiamo completamente le distanze da questa scelta.

Lasciamo di seguito le informazioni sul referendum e sui quesiti, per riferimento per i tanti che dovessero scoprire solo a cose fatte della sua esistenza. D’altra parte, segnaliamo il rivoltante silenzio del mainstream su questa iniziativa, atto censorio e antidemocratico che devitalizza l’istituto referendario e toglie libertà di scelta ai cittadini.

A nulla è valsa l’iniziativa di digiuno a staffetta lanciata da Davide Tutino, a cui abbiamo aderito. Maggiori informazioni su questa iniziativa cliccando qui.

Referendum Italia per la Pace

Insieme a cittadini e cittadine di Livorno, alcuni dei quali facenti parte della “Rete Livorno Contro le Guerre”, abbiamo fondato un comitato informale per la raccolta firme di questo referendum, promosso da Generazioni Future e da Ripudia la Guerra, con sottoscrittori come Massimo Mazzucco e Fulvio Grimaldi.

Il referendum è un’occasione per dare visibilità al tema dell’invio di armi, e voce alla maggioranza degli italiani che vi è contraria, nonostante le decisioni del governo. Due quesiti si concentrano dunque su questo argomento. Inoltre, con il terzo quesito si tocca anche il tema della sanità, togliendo la possibilità ai privati di intervenire sulla programmazione della spesa sanitaria, quindi di avere potere decisionale su questo bene comune.

In questa mezza democrazia, non esiste modo più chiaro e forte per far sentire la voce del popolo italiano.

Servono però 500.000 firme sul territorio italiano da raccogliere entro il 22 luglio, in modo da sottoporre i quesiti al vaglio della Corte Costituzionale per il giudizio sull’ammissibilità.

Aggiornamento: il termine effettivo per la raccolta è il 13 luglio, per garantire che la Corte di Cassazione riceva i moduli entro il 22 luglio.

Aggiornamento 2: siamo in attesa di sapere il numero effettivo di firme raccolte per due dei tre quesiti (quelli promossi da Generazioni Future). Il quesito di Ripudia la Guerra non sarà certificato dalla Corte di Cassazione, in quanto tale comitato ha deciso improvvidamente di non consegnare le firme, dando per scontato che fossero insufficienti. In questo modo ha mortificato il lavoro di tutti gli attivisti che le hanno raccolte, e dei firmatari. Prendiamo completamente le distanze da questa scelta.


Per approfondire i quesiti, continua a leggere.

I Quesiti

L’ordine dei quesiti e il numero associato sono puramente indicativi: solo una volta raggiunte almeno 500.000 firme e superato il vaglio della Corte Costituzionale sull’ammissibilità, sarà effettivamente strutturata la scheda elettorale. Qui di seguito seguiamo lo stesso ordine che abbiamo utilizzato nel nostro volantino (vedi qui a fianco).

È anche possibile che solo uno o due dei quesiti arrivino effettivamente alle urne per il voto degli italiani.

Cliccando qui potete leggere i quesiti proposti dal sito di Generazioni Future, con tanto di approfondimento.

Quesito 1 in sintesi

È uno dei quesiti promossi da Generazioni Future di Ugo Mattei. In sostanza va a colpire il decreto legge 185/2022 del Governo Meloni che, sfruttando la legge 185/1990 (vedi sotto), ratifica l’invio di armi in Ucraina, riprendendo in modo pressoché identico il decreto del Governo Draghi atto alla stessa finalità.

Quesito 2 in sintesi

È il quesito promosso da Ripudia la Guerra di Enzo Pennetta. In sostanza va a colpire la legge 185/1990, che disciplina l’invio di armi ad altre nazioni, e che specifica che non si possono inviare armi ai Paesi in guerra. L’abrogazione toglie l’eccezione a questa regola, che consente ai Governi, sentito in Parlamento, di inviare comunque armi ai Paesi in Guerra.

Quesito 3 in sintesi

È uno dei quesiti promossi da Generazioni Future di Ugo Mattei. In sostanza va a colpire il decreto legislativo n. 502/1992, escludendo i soggetti privati dalla programmazione (ma non dalla gestione) della spesa sanitaria. Si cerca quindi di evitare che a prendere decisioni su come spendere il denaro pubblico possano intervenire soggetti privati in conflitto di interessi.

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