A cosa serve il 5G?

I progetti delle elite sono come una matriosca: quello di facciata ne nasconde un altro, e poi un altro ancora…

Di certo è ormai da anni che si sente parlare di 5G, con improbabili slogan sulla sua velocità e la sua utilità per i cittadini e la società.

Ma oltre a parlarne, qualcuno ha agito: specie durante il periodo “pandemico”, sfruttando i lockdown e l’attenzione distolta, sono state erette moltissime antenne 5G.

Di recente, ne è sorta una presso il parco di via Calatafimi nel giro di 24 ore, senza alcuna notifica né discussione col vicinato che se la ritrova a pochi metri da casa.

A Livorno il movimento “Elettrosmog e 5G? No, grazie!” lotta già dal 2019, con raccolte firme e petizioni presentate in consiglio comunale, mentre il nuovo comitato di via Calatafimi si concentra sull’antenna di zona.

 

Questo venerdì 8 luglio alle ore 18.30, a Livorno in piazza Mazzini (angolo corso Mazzini), Libertà Livorno decide di porre l’attenzione su una questione ancora fin troppo sottotraccia nell’ambito della salute e dell’ecologia, ma prima ancora, della tecnologia. Infatti, prima di parlare di elettrosmog, della mancanza di democrazia e coinvolgimento della cittadinanza nel posizionamento delle antenne, dei possibili rischi per la salute e dell’impatto ambientale, partiremo da una domanda più semplice e più cruciale: a cosa serve il 5G?

Infatti un requisito essenziale per ogni tecnologia dovrebbe essere come minimo quello di avere un’utilità: è chiaro che non ci si riferisce all’aspetto commerciale, di cui sicuramente beneficeranno aziende costruttrici e fornitrici dei servizi; ma al beneficio per il cittadino.

Il 5G è davvero necessario? Porta almeno qualche vantaggio diffuso? E il rapporto rischio/beneficio, è a vantaggio del rischio, oppure del beneficio?

Per aiutarci a trattare l’argomento, avremo: Gabriele Volpi del movimento Elettrosmog e 5G? No grazie! ci farà una panoramica sulla tecnologia 5G e sul lavoro svolto dal suo movimento sin dal 2019; Vincenzo Di Serio di Nea-polis, già ospite del convegno Fermiamo l’abominio elettromagnetico tenutosi a Firenze il 25 giugno scorso; Maria d’Ippolito, che ci illustrerà i passi intrapresi dal comitato sorto alcuni mesi fa contro l’antenna di via Calatafimi; e infine, Alessandro Maurri, sempre del movimento Elettrosmog e 5G? No grazie!, uno dei molti danneggiati da elettrosmog (uso massiccio del cellulare imposto a livello lavorativo), ma anche uno dei pochi ad aver visto riconosciuta la sua inabilità permanente con sentenza del giudice del lavoro.

La discussione prenderà vita intorno a un’installazione mobile che rappresenta un’antenna 5G, e che, in una sorta di rito propiziatorio, verrà smantellata a fine serata, come ci auguriamo accada per tutte le antenne 5G (quelle vere).

Al termine della discussione, continueremo la serata con un’apericena in condivisione. Chiunque è invitato a portare qualcosa da bere e da mangiare e condividerlo con gli altri.

Vi aspettiamo numerosi.

-Il Coordinamento Libertà Livorno